e
mi rifletto nelle vetrate appannate
schiarita
e nevosa come un’idea vacillante
e
vuota fra le cose vuote
incerta
e decisa come un’impressione
un
assioma un vertice zoppo
il
giorno non disposto
che
ancora non mi appartiene
e
accartocciata e stridente
e
sbieca
una
luce roca che si piega
e
tace da finestre pensierose
Non
conosce specchio l’emozione
ma
soglie perpetue e spiriti svelti
acque
brulicanti e scoscese
e
occhi e suoni azzurri e stellati
e
bocche amaranto
sgranate
e offerte come petti protesi
Poi
riavvengo
piovosa
e terrena
e
ti sorprendo grembo fra le parole
Da "Eowyn"
Da "Eowyn"
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