pallida
e umida
con
la testa da capinera
gli
occhi schiariti di turchese
a
metà fra tempo e moti artificiali
ingobbita
negli spaventi
e
faticosa
come
le reti tristi dei pescatori
Velata
dietro mani e spettri
e
screpolata
nella
luce obliqua dei giorni
muta
e furiosa e sola
vaga
come una vedova
e
odorosa come l’infanzia
piovosa
di ombre notturne
e
sparsa dentro le conchiglie
tremanti
e appese a navi scardinate
Sulla
barriera che spartisce
l’amare
dall’amore
non
hai capito che non ero pietra
e
con finestre scalcagnate di paure
e
io ti ho veduta solo cappio
per
non saperti segreta di dolore
Da "Eowyn"
Da "Eowyn"
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