rassegno le mie porte indocili e remote
le tane delle battaglie le ombre risentite
un cardo il mare furioso nelle rotte
un odore roco
il cerchio obliquo delle lacerazioni
un rampicante scalzo
e il segreto indomito delle mie gambe socchiuse
- mi sconvolgo nelle albe sminuzzate -
Ha un suono carico di spighe un abbraccio
e di ali nude
e di verità fiorite dei tuoi baci
così stellato che gli occhi del tuo sonno sono i miei
il vapore della mia chioma acqua e mirto sul tuo petto
e lo sciame del cielo il limite azzurro delle nostre scarpe
Nel tuo sangue disperato
percorri la mia bocca e le mie moltitudini
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