Ci
sono giorni come cattedrali
ascesi
e spalancati
quando
lo sguardo scavalca le dimensioni
e
l’ovvio muore sulle bocche dei roseti
si
raccontano alle sere
marini
come i porti degli arrivi
crepitanti
dietro i crepuscoli
e
sotterranei
nei
nascosti fianchi notturni
E
ci sono cerchi di tempo
sferraglianti
di campane vuote
frigidi
ed evirati
e
ossuti
come
le mammelle di una convenzione
-
la misura delle mosche in un pugno -
Non
mi stanno gli abiti zoppi degli dei
ma
quelli generosi dei papaveri
Picture by Elisabetta Trevisan |
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