Ho
detenuto giorni vacui e sommersi
-
Io -
pianeta
vago come una riga incerta
un
cane spaesato nell’ululato dei treni
un
grembo sabbioso un emisfero affondato
una
luna rugosa un acchiappasogni invariabile
il
buio fradicio fra il mare e la terra
-
con forbici d’oro estirpo i giorni disseccati -
e
disabito gli anfratti senza più fragranza
C’è
un silenzio azzurro nella mia mano
e
l’aroma furioso delle cose sospese
un
groppo roco una febbre oziosa
il
passo breve di un crepuscolo
l’amore
di un pegno
la
luce scoscesa dei respiri una finestra stellata
-
il bacio che annida la tua bocca -
un’ora
fuggente il dorso della vita
l’angolo
di un’attesa
e
nell’attesa un sotterraneo turchese
Sono
solo cuore e creta
nel
tuo accadere infinito
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