Ho un giorno viola nella bocca
rapace e nudo
come un fiore ferruginoso una nascita
una luce bagnata un treno scapigliato
la porta d’ombra delle mie scarpe prudenti
il tutto che non basta il poco che resta
l’oltre
flesso nella schiena
e la moltitudine dell’estate sulle mie gambe bionde
- il moto perpetuo della tua impronta -
Ho scelto la tua onda
il passo verde del tuo sogno la luna delle spighe
una conchiglia un monte scintillante
la pietra aperta dalle tue mani
il taglio verticale della mancanza la frenesia rotonda dei fianchi
e il limite azzurro fra il tuo nucleo e la mia dimensione
In delicati pugni d’ambra ti attendo
rovesciata nelle stazioni addormentate
Da "Eowyn"
Da "Eowyn"
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