lunedì 8 agosto 2011

LA CHIAVE DI VIOLINO

Una vita piccola e lieve presa e avvolta nella pietra

dove il freddo non è limite ma devota condizione

tra le mani sudati bagagli senza capo senso o coda

sui respiri stracci e polvere veli di una stanza vuota

Un sorriso breve e gesso per sporcare poco il viso

occhi chiari bassi e stanchi sopra labbra di cotone

braccia appese intorno ai fianchi strette intorno alle radici

e per terra i piedi scalzi passi fiacchi senza un dove

Una nota inaspettata rotolò tra le sue dita

quando il fiato della sera si scolora lento in notte

dolce e tiepida e compatta miele e vino e luce spicchio

che in passione rese un musico da soffiarle nei capelli

Da spartiti le carezze sgretolarono la roccia

e raccolsero alle labbra ogni palpito e colore

lui ne amò pelle e pensiero nella piega dell’abbraccio

e baciò i palmi pallidi di parole incarcerate

Trafisse i lacci sputò le spine che le avevano sfiorite…



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