rotonde gioiose
si libran d’azzurro
si levan pietose
Di sogni raccontano
di mani s’infrangono
rimbalzano vibrano
s’addormentano piangono
A volte feriscono
sorprendono uniscono
si sciolgono in sale
se fan troppo male
Ne ho colte ne ho date
più spesso frustate
amare alla bocca
Non temo non nego
ma in vela mi spiego
soffiate di vento
le canto le sento
In pugni contate
più spesso ingoiate
in solchi di vita
le ho seminate
Sovente in pensieri
fluiscon ruggendo
si alzano in preci
in acqua si spengon
Son magici versi
pugnali perfetti
son lame sguainate
che meno t’aspetti
Son fate danzanti
di malia ad incantare
arditi guerrieri
i destrieri a remare
Raccontano dicono
di vita e di fole
son semplici sillabe
legate in parole
Ma tu le conosci
ne hai di natura
con mano capace
ne fai sfumatura
Di raggi dipingi
due gote infuocate
di vento sollevi
le ali mancate
Perciò o cuore sacro
potrò mai scordare
il tocco che ci unì
tra il dire e il raccontare
Così da quel baleno
marchiata è in fondo al cuore
la notte che mi fu culla
del tuo parlar d’amore

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