Quando
cade l’ultimo crepuscolo
la
sera si inclina all’ombra
rovesciata
e offerta
e
indefinita
come
una grotta d’ebano
il
tempo fermo nelle gambe amanti
il
giro dei respiri un sapore socchiuso
la
ragione di neve della follia
e
spalancata
come
le porte agli spaventi
i
silenzi alle voci i palmi su un ventre
un’acqua
rotonda
-
la tua bocca marina -
e
l’oblio ribelle che si lascia morire
sulla
rabbia superba della dolcezza
Nell’andare
stordito
dell’inguine
notturno
mi
meraviglio dei tuoi occhi eterni

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