che riservò destino
per ogni sasso
ogni cammino
più lontano più vicino
E’ il tempo …
tra di pace i breviari
come ape bacia il fiore
E’ il corpo…
che il fustigar d’affanno
le ginocchia può piegare
per ogni ferita un po’ più debole
le medicine un po’ più amare
E’ l’anima…
così in schegge frantumata
e di vetro e di parole
frecce scocca ferma mano
nuda di vergogna
nel vomitar rancore
E’ il cuore…
è così fragile il cuore…
vuoto e pieno d’amore
irto e spento di spine
nel pugno teso o ninnato
rubato donato ghigliottinato
Questo mio è fragile
di tempeste di mare
di sabbia di acqua
di risa e bastonare
Ed è fragile sul tuo petto
nell’indugio a riposare
perché di tanto è scosso
nell’emozione che sai dare
Per ogni palpito labbra
di scintille la carezza
nei tramonti di un languore...
...Sciolti sfumati dissolti
i lacci e le tagliole...
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