Accetta
che la vita non la contratti, non la comandi, non la pieghi alle tue esigenze,
non la controlli, non la plasmi, non la ghermisci, ti lascia credere ciò che
preferisci, ciò di cui hai bisogno, ma si riempie la bocca e si cinge il fianco
di realtà.
Accoglila,
sorridile, abbraccia il suo sapore dolceamaro, fanne conoscenza, curiosità,
virtù, nutrimento, scoglio e insegnamento.
Ha
tempesta e arcobaleni stupiti, la forza, il coraggio della decisione, l’ignoto
che si svela al passaggio, la perdizione, il senso di te stesso nel di lei
avvenire.
Ha
mani grandi e culle dolcissime, fogli bianchi e perpetui da riempire e parole
uniche, dure, avide, carezzevoli, moltitudini, racconti da tenere per mano - mantenere
- e farne destinazione.
Altri
da lasciare al vento o al mare, ma i semi si conservano, gl’insegnamenti si apprendono,
le vele si gonfiano, gli errori si pagano, le vette si raggiungono.
E
chi dice che non ci sia un oltre?
Fai,
fatti domande.
-
Chiediti perché non tu - là dove altri hanno radicato e stanno, hanno scelto -
o scelte sono - cresciuto un germoglio, curato e offerto e asperso terra e aria
di sorrisi, rosso, fiori, gravidi di emozione.
Partorito
un’idea, un’amicizia unica, vera - sentine il sapore chiaro e lieve, la
dominante potente e limpida - una possibilità, un domani e, dentro, altri
domani ancora.
Goduto
Godono
-
carne spirito anima pensiero -
Appreso
che vivere non è costrizione, né pretesa o inganno.
La
vita non si violenta.
Quella
di nessuno.
Se
non hai trovato risposta, ricomincia a dormire.
Tutto
scorre e s’adempie, con o senza di te.