mercoledì 4 gennaio 2012

LA MADRE

Io sono l’inverno perpetuo
il piede bambino un muro crepitante
la moltitudine del poco la messe sparpagliata
un fosso
una bocca di caprifoglio un’impronta smangiata
un ratto una presenza scomoda
il latrato della disperazione
- la mano zoppa che regge il destino -

sono il crepuscolo amante
il gemito carminio una cattedrale
la runa di tutte le porte la voce antica degli oceani
un’ape d’oro l’anfratto oscuro delle cosce
gli occhi che aprono le pietre
il giorno calante
il fiore occulto delle tue febbri
- ha una magia sottile un pensiero -
Nella via di mezzo del divenire
baratto i vostri sogni di smalto turchese



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