sabato 3 dicembre 2011

LA BUSSOLA

Seduta sulla sera
raccontava fiabe alla sua terra
ogni parola
alito ricordo
boccone
accarezzavano i giorni
di stupita tenerezza
A volte dimenticava di respirare
a volte scopriva le persone
mordersi la bocca di umido e di vento
sputi di pensieri afoni di nome
- ed io che ho fame di parole -

e combatteva
- Dio quanto combatteva -
e si feriva
di quella lucidità che suda e sbava
e si aggrappa al passo seguente
e di quella rabbia malinconica
gravida di pane e fame
dove il vuoto si bacia col coraggio
Quando lui le abbracciò le mani
offrì la gola alla vita
si terse nel suo odore
cucì ai capelli le rose di un tango
- ogni cosa cerca il proprio luogo -
- si sorprende in quello sbagliato -
Una bussola impazzita
incrinata sul davanzale
al posto dei cardinali
un cuore senza ragione


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