mercoledì 6 aprile 2011

Da " Nei frammenti fame di parole "

Avanzò lentamente,con morbida cautela.
Soppesava i passi,uno dopo l’altro,come un funambolo che ondeggia tra l’equilibrio e il vuoto;sembrava saggiare la consistenza del terreno,prima il tallone,poi,il resto. Storse la bocca in una lieve smorfia…quelle scarpe non erano,certo,le più adatte per camminare…le scalzò con un rapido gesto e le abbandonò,scomposte,lungo la strada.

Non incontrò nessuno.
Uscì dal folto quasi senza accorgersene,forse troppo presa dalla confusione di pensieri che le si rovesciavano nella testa.

La casa comparve all’improvviso.

Non ne fu sorpresa.
Non esitò.

Varcò la soglia inspirando il fresco alito dell’ombra.
I tonfi del cuore sembravano rimbombare nella pienezza del silenzio,balzavano nella gola irrequieti e prepotenti e si mangiavano il respiro.
Non era paura,ma pungente timore che quel luogo si dissolvesse all’improvviso…lì si sentiva nel suo mondo,l’aria densa e rarefatta le colmava la bocca di sapori trascorsi ; i colori morbidi le rotolavano sulle spalle con una strana sensazione di consistenza,come piccole mani premurose che la sospingevano verso passi sconosciuti.

La luce,mescolata alla polvere, filtrava dalle fessure degli scuri,fuori doveva essere ancora giorno…non ricordava da quanto tempo si trovasse lì,ma era sicura di non volere uscire…

...NON ANCORA…

Non era quello il momento,voleva vedere oltre e scoprire cosa,o chi,l’aveva condotta fin lì.
Nuovamente si preoccupò di non far rumore,il più lieve scricchiolio poteva mettere fine a tutto…
Quel pensiero le graffiò la mente,una spina di dolore proprio dietro agli occhi…

Perché,se cammini troppo forte dentro a un sogno,ti potrebbero sentire.

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